Inku Stories #41: Starving Anonymous di Mizutani, Kuraishi e Inabe

Instagram: @brivididicarta | @lastambergadinchiostro

La mia lettura condivisa con Valentina de Il colore dei libri questa volta è Starving Anonymous di Yuu Kuraishi, Kengo Mizutani con i disegni di Kazu Inabe e la traduzione di Marco Franca.

Data di uscita: 17 Luglio

Acquistalo subito: Starving Anonymous #1

Editore: Star Comics
Collana: Point Break
Traduzione: Marco Franca
Genere: Fantascienza, Horror (Seinen)

Prezzo: € 5,90
Pagine: 192

Il Giappone è stato colpito da un anomalo surriscaldamento climatico di origine ignota. Ie, un liceale che sogna di diventare un pittore, viene rapito mentre sta tornando a casa con l’amico Kazu. Al suo risveglio si trova davanti alcuni esseri umani congelati e altri messi all’ingrasso, incapaci di intendere e di volere. Di fronte a questo spettacolo grottesco il ragazzo rabbrividisce, ma ben presto scopre che ulteriori atrocità vengono compiute nell’edificio… Ha così inizio un survival horror in cui è in gioco la sopravvivenza del genere umano.

Ci sono volte in cui scegliendo un manga non si ha la minima idea di cosa si sta per leggere, potrebbe benissimo essere un capolavoro così come la storia più agghiacciante letta finora, Starving Anonymous fa sicuramente parte della seconda categoria. Eppure la sua copertina, per un momento, è riuscita ad ingannarmi, a farmi credere che avrei avuto brividi e non un viaggio di sola andata per il reparto psichiatria. 

Io e Valentina abbiamo sottovalutato il lavoro di Mizutani, Kuraishi e Inabe, erroneamente pensando che si trattasse di qualcosa di già visto, dalle sfumature horror e fantascienza, ma c’è da dire che dopo aver letto questo primo volume una cosa mi è del tutto chiara: lasciate ogni speranza voi che leggete. Starving Anonymous è tutto fuorché normale, dalla storia narrata ai disegni crudi e splatter niente è come sembra, tutto cela un segreto ma nessuno da spiegazioni.

Un po’ come un survival horror nel quale per sopravvivere bisogna andare avanti ed esplorare ogni angolo della mappa riuscendo finalmente a trovare una via d’uscita da questo delirio sanguinoso, ma non è detto che quella strada percorsa sia quella giusta e quindi non resta che fare affidamento sulla memoria e sulla fortuna, due variabili che cambiano in continuazione, nulla su cui fare affidamento.

Ci troviamo in Giappone, in un periodo non precisato, in questo scenario il mondo è stato colpito da un forte surriscaldamento climatico che ha fatto in modo che una buona parte della vita sul pianeta venisse a mancare. Ie e il suo amico Kazu stavano mangiando in un fast food discutendo del modo in cui vengono prodotte le crocchette di pollo, ma una volta finito e saliti sull’autobus l’ironia ha voluto che fossero scelti proprio loro come carne da macello pronti per essere compostati e diventare crocchette a loro volta. 

Ie si sveglia all’interno di una struttura enorme, circondato da corpi che vengono fatti a pezzi e vengono macellati, ma non fa in tempo a capire cosa sta succedendo che si ritrova gettato in una sorta di ovile, dove le persone vengono nutrite attraverso dei tubi con delle sostanze caloriche che creano assuefazione e che gli permettono di ingrassare velocemente.

Sembra quasi una bolgia dantesca, con una sorta di larva carceriere che piomba all’improvviso per tenere a bada il bestiame, sfamandosi delle persone che si trova davanti e lasciando gli avanzi agli addetti delle pulizie. È strano che all’interno di questo edificio ci sia una creatura del genere, una sorta di incubo che sembra essere in parte umana e in parte animale. Non è la prima volta che si vede qualcosa del genere, in passato anche nel cinema argomenti simili sono stati trattati, dal centipede umano a Snowpiercer, tutte realtà descritte come apocalittiche che vedono il loro culmine nella cannibalizzazione dell’essere umano sia come individuo che come essere sociale.

Ciò nonostante il modo che hanno scelto gli autori per rappresentare questa realtà è allo stesso tempo interessante e rivoltante, ma non in senso negativo, bensì nel senso che hanno ottenuto esattamente lo scopo che si erano prefissi, ovvero creare disgusto nel lettore e spingerlo a riflettere su ciò che mette sulla sua tavola e sulla vita in declino del nostro pianeta. Sono questi i temi principali spinti al limite estremo che ci fanno davvero riflettere sulle scelte che facciamo e allo stesso tempo mostrano a tutti una parte dell’umanità che ormai sembra essere perduta, ma che in fondo è sempre lì in agguato, pronta a riaffiorare in ogni momento, quella perversione che ci accompagna da quando siamo usciti dalle caverne, quel pensiero fisso che riaffiora ogni volta che ci troviamo in difficoltà, l’istinto omicida che ci spinge a prendere il sopravvento sul prossimo.

Starving Anonymous è un delirio ad occhi aperti, un manga crudo e fortemente splatter che cerca però di inviare un messaggio forte ai suoi lettori per prendere coscienza degli errori e degli orrori che si commettono ogni giorno.

⚜ Manga simili: Psycho Pass e Tokyo Ghoul
⚜ Reazione post lettura: 
Non guarderò più una crocchetta allo stesso modo.

⚜ Pagine lette: 192
⚜ Da consumarsi preferibilmente: Con calma, assicurandosi di non avere crocchette in giro, e soprattutto evitando qualsiasi bevanda dolce che possa dare dipendenza.

 

 

 

disclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di Star Comics per la copia omaggio.

 

 

 

 

May the Force be with you!
Precedente A caccia con Lea – Pancia in dentro e naso in fuori: Missione #85 Successivo Felicità per umani di P. Z. Reizin | Recensione di Deborah

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.